Al villaggio abitava un tempo, un contadino di straordinaria bellezza, chiamato Kalhosh. Era ammirato da tutte le donne del villaggio, e molte passavano il giorno con la testa fra le nuvole, e la notte con le mani fra le gambe, pensando a lui. Ma forse per questo eccessivo amore che aveva ricevuto fino da bambino, Kalhosh era restio ad amare qualunque donna. Pensava che fosse logico che lui fosse amato, visto che era bello, mentre non trovava cosi' necessario amare qualcun'altro. Passava tutta la giornata nei campi a lavorare duramente e la sera non passava neppure per "Coda di lupo" ma direttamente andava a casa a dormire.

Accadde che la Signora del Vento vedesse tutto cio' e lo trovasse divertente. E nel suo capriccio decise di irretire il giovane nei suoi confronti. Cosi' ogni giorno si spingeva fino al campo dove lavorava il giovane e con una leggera brezza sussurrava parole dolci nelle orecchie del ragazzo. Con una pioggia calda e leggera lo bagnava cercando di eccitarlo, ed assumeva forme di nuvole nel cielo volgari ed invitanti. Il ragazzo si era accorto che stava accadendo qualcosa di innaturale, ma la paura aveva subito lasciato posto ad una complice voglia. La cosa ando' avanti per parecchi giorni, fino a quando una sera la Signora del Vento, che non era insensibile alla bellezza del ragazzo, decise di possederlo. Prima che il ragazzo potesse rimettere a posto gli attrezzi una densa foschia si era formata davanti a lui, e lentamente, la foschia aveva preso la forma della Signora. Il ragazzo era ammutolito e non fece un passo, quando silenziosamente, con un sorriso sardonico, la Signora lo avvolse in una nuvola porpora.

Tutta la notte i villici cercarono il ragazzo, ma una fitta nebbia, innaturale era scesa sul villaggio, e fu possibile ritrovarlo solo il mattino dopo.

Kalhosh disse a tutti che si era perso nel bosco attiguo al villaggio, ma in realta' aveva passato la notte con la Signora del Vento che gli aveva fatto gustare piaceri che nessuna donna mai potrebbe in ugual misura. Era perso, perso per lei, e non desiderava altro che essere di nuovo posseduto dalla Signora, per potere di nuovo provare quello che aveva provato.

Ma la Signora del Vento, avuto quello che voleva, si era in breve stufata di quell'uomo e non si fece piu' vedere da lui. Kalhosh pianse e pianse e si ammalo' profondamente, tanto che fu in pericolo di morte. Non mangiava e non beveva e ripeteva solo il nome della Signora. Questa provo' un certo senso di piacere misto al disgusto nel vedere un uomo tanto bello, ridotto ad un cadavere per causa sua.

Di sera ando' nella sua stanza, come brina, e si fece vedere ai suoi occhi. Lui la prego', la lodo', la adoro', per quanto gli permetteva la malattia, e le chiese ancora una volta di potere godere con lei. La dea rise sdegnata e sembrava il vento quando fa i mulinelli nelle sere d'inverno. Ma viste le insistenze del ragazzo gli disse che lo avrebbe fatto in cambio della piu' bella tra le gemme esistenti al mondo.

Il ragazzo capi' di essere stato preso in giro e la maledi' e la bestemmio' tre volte e fece qualcosa che qua non posso dire.

La Signora, a quest'ultima cosa aveva creato un vento freddo e cattivo, ma subito si era fermata. "Quale puo' essere gemma piu' bella del disgusto dell'uomo" disse tra se e se legandosi al collo la gemma che Kalhosh le aveva dato. "Ti faro abbracciare la Nera Signora nel migliore dei modi" disse al ragazzo stupito. E come vento caldo ando' sotto le coperte con lui.

L'indomani le donne del vilaggio piansero la morte di Kalhosh, il bellissimo, trovato nella sua stanza in un letto di brina, avvolto di neve, con un sorriso sereno e soddisfatto sulle labbra.