Una chiatta al di sopra del lago stendeva, con l'ausilio di una seconda chiatta una lunga rete, ed assicurati alle quattro estremita' dei pesi, lasciava che la rete scivolasse verso il fondo del lago. Al di sotto del lago, intanto veniva steso sul terreno un panno delle dimensioni leggermente superiori alla rete, in corrispondenza delle due chiatte. In resto e' semplice a capirsi. La rete cadendo catturava un gran numero di pesci e quando arrivava sul fondo... cadeva dal cielo sul grosso panno, dove si lasciavano morire i pesci e poi con calma si raccoglievano.

Di sera mi rividi con i miei compagni. "Erftaunt Dumm?" mi chiesero scherzosi. Passammo l'intera serata cantando canzoni di cui non capivo assolutamente nulla, di cui tentavo di imitare la musicalita', bevendo birra rossa, assolutamente gustosa, e mangiando del buon pesce, forse pescato nel bizzarro modo che avevo visto nel pomeriggio.

Quando era ormai notte e stavo per andare nelle mie stanze, un uomo, sicuramente non un indigeno, visto che era basso e dalla pelle scura, prese la rebecca e si mise a cantare una triste canzone. L'intero locale -eravamo infatti in una taverna- cadde nel piu' profondo silenzio, ed anche io, che capivo pochissime parole, ero rattristato dalle note di quel musico. Appena ebbe terminato chiesi ai miei compagni il significato di quella canzone, ma essi apparivano chiusi in un cocciuto silenzio.

Andai allora dal musico e con meraviglia scoprii che conosceva (male) la mia lingua. Anche a lui feci la stessa richiesta e lui mi rispose con voce stanca, ma nel contempo allegra, come quella di un giullare che per dovere deve essere allegro, anche quando il suo animo pensa a ben altre cose.

"Amico meus, esta che 'tho cingg..hantata e' la mucho trahurig...mhhh triste? storia di un antico princeps del See...del lago!"

Aveva un parlare rotto, contaminato di molti dialetti e quindi misi molto tempo a capire. Riuscii comunque a trascrivere il testo di quella ballata, e saro' felice di recitartelo. Non cercare rime, visto che esse erano presenti si', ma nella sua lingua!

Molto tempo fa
voi bene lo sapete
la terra arsa al sole
la pioggia non toccava
il lago scompariva
sopra le nostre teste
perche' il fiume acqua non aveva.
Allora venne il principe
un principe saggio e buono
che prese il potere
nel Unterseekrhiftall
ed allora inzio' a piovere
tante e tante gocce
ed il lago torno' di cristallo
con i pesci e la felicita'.
Allora tutti noi
chiamammo il nostro principe
"Nach! Nach! (goccia! goccia!) vieni fuori
tu ci hai portato l'acqua!"
E il principe preso da vanagloria
disse "Si io sono stato
a portare le gocce
ed ora potrete chiamarmi
Principe Nach!"
Sopra il villaggio
c'era il lago
ma sopra il lago
c'erano le nubi
e sopra le nubi
c'era la Dea della Pioggia
che sdegnata stava ad ascoltare.
"Quanta fatica ho fatto
per portare l'acqua
ed ora quel bastardo
si prende tutto il merito
umano umano umano goccia
vuoi essere una goccia,
mio caro Nach io ti accontentero'!"
E scesa nel Unterseekrhiftall
porto' il terrore, vento e pioggia
il lago era tempesta
prese il principe Nach
e cosi' lo apostofo':
"Bastardo umano goccia
volevi essere una goccia
e portare l'acqua al lago
io ti accontentero'!"
E soffiando sopra Nach
ne usci' una nuvola
e la nuvola nel cielo
strana si poso.
Ancora adesso i bambini
che giocano nei prati
se osservano il cielo
giocano ad indovinare
a che assomigliano le nuvole
ma quando ne vedono una
che assomiglia al vecchio Nach
vanno in casa di corsa
perche' sanno che sta per piovere.
E' il principe pioggia
che piange e piange e piange
e bagna il suo lago
e piano si scioglie,
ma il sole crudele
lo fa evaporare
e di nuovo lui ritorna nuvola
in una pena senza tempo
e di nuovo ritorna goccia
in una pena senza tempo.