La citta' di Ave Princeps


E nella valle era solo Ave Princeps, e il suo popolo. Ave era su di una roccia ed il popolo era sotto di lui, per ascoltare le sue parole. Il silenzio era padrone quando Ave schiuse le labbra per parlare.

"Popolo. E' Ave Princeps che vi parla, il vostro signore". Nuovamente il vento increspo' la veste purpurea del giovane mago. Ave si elevo' il tutta la sua statura ed alzo' leggermente la voce, affinche' tutto il popolo potesse sentirlo.

"Non e' che per caso, ripeto: per caso, qualcuno di voi ha una liquirizia? ". Dal popolo volarono alcune caramelle che Ave si affretto' a raccogliere al volo e trangugiare in fretta.

"Grazie, perche' ho un po' di mal di gola, stamattina mi sono svegliato e tutta la gola, un male!" . Il popolo borbotto' qualcosa riguardo la stupidita' intrinseca del loro capo.

Poi Ave li zitti' con un gesto perentorio. "Popolo. Perche' vi ho raccolti qua, nella valle di Aleerh, facendovi lasciare le terre dove siete nati voi, e prima di voi i vostri padri, e prima dei vostri padri , i padri dei vostri padri, che poi sono i vostri nonni, e prima di loro anche gli zii dei padri dei vostri padri, che sono per voi...mmm cugi..no,no...che grado di parentela c'e' tra voi e gli zii dei vostri nonni?" .

Assodato che nessuno tra il popolo ne aveva una benche' piu' pallida idea, e che d'altronde a nessuno fregava assolutamente nulla del grado di parentela esistente fra lo zio del proprio nonno e se stesso, Ave pote' continuare.
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