L'amore tra Aleerh ed il Guardacaccia


Ed il guardacaccia osservo' soddisfatto il suo lavoro: la casa era stata costruita proprio sopra il fiume, e nella cantina poteva addirittura pescare! Ghigno' pensando a chi non si addentrava in quel bosco temendo la vendetta di chissa' quale divinita'. Inoltre vi era una densa nebbiolina che dava una piacevole sensazione di inebriamento ai sensi, anche se alla lunga sfiaccava e faceva lacrimare gli occhi.

Il guardacaccia entro' nella sua casa (sulla terra piangente di Aleerh), mangio' la sua selvaggina (nata nella terra madre di Aleerh), e dormi' sul suo letto improvvisato con dell'erba raccolta quel giorno (strappata dall'umido cuore di vita di Aleerh). E la dea si adiro'.

La dea si vesti' da luccio' ed entro' nell'acqua. Volo' fino nella cantina dell'uomo che dormiva e si fermo' ad aspettare che l'uomo scendesse. E l'uomo scese.

"Un luccio, ho preso un luccio! E' veramente enorme, e' splendido! Sarebbe quasi da allevare. Ma si, lo allevero'".

La dea gioi' di rabbia e si fece ancora piu' splendida di fronte all'uomo che le lanciava mozzichi di pane duro, ed il resto della sua blasfema cena che la dea, con ampi guizzi, simulo' di mangiare con gusto. "Proprio un bel pesce. Si, lo allevero'".

E la mattina dopo, il nuovo sentiero da segnare rimase ancora da segnare : il guardacaccia stava cercando dei vermi per il suo pesce.
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