La citta' di Ave Princeps


Uno dei maghi aveva strappato ad Ainerte il Necronomicon, mentre Ave era fuggito, ma era sopravvissuto allo scontro, ed i bardi locali avevano tessuto le sue lodi, inventando sapientemente li' dove la storia sembrava inaridire. Cosi' era nato il suo culto.

"Non vi preoccupate, comprendo la vostra paura. Ma non saranno truci soldati, o sacerdoti intransigenti a governare, ma i piu' spiritosi del paese. Infatti il libro che vi do' e' completamente bianco - e cosi' dicendo Ave mostro' le pagine vuote del libro - e saranno i migliori attori, a governare la politica del paese".

Il popolo rideva compiaciuto a quest'ultima trovata del mago. "D'altronde quale e' il mestiere del politico, se non sorridere mentre cerca di spegnere un incendio nel deserto?"

Il popolo stava gia' scegliendo tra gli istrioni del villaggio i futuri uomini politici, e li rivestiva di vestiti colorati. "Ed ho anche scelto i sacerdoti per la nostra nuova citta'!"

"Sappiamo che i sacerdoti privilegiano il culto diretto con il loro Dio, e disdegnano di parlare con gli altri comuni mortali, ed allora chi meglio che i nostri scemi del villaggio, potra' ricoprire tale carica? Loro che stanno eternamente in silenzio, sicuramente per comunicare messaggi di pace per tutto il mondo, e di preghiere per salvare i buoni e bruciare i cattivi?" termino' Ave unendosi alle risate di tutto il villaggio che trascinava i silenziosi matti e li rivestiva di tuniche purpuree, e di simboli delle piu' disparate religioni.
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